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I test del QI
Nei primi anni del Novecento il governo francese si mette in testa di voler diagnosticare in anticipo le difficoltà di apprendimento nei bambini. Per farlo incarica lo psicologo Alfred Binet che, con il collega Théodore Simon, progetta un test di 30 domande.
Negli anni successivi il test di Binet e Simon viene rimaneggiato e utilizzato per selezionare i migranti che possono entrare negli Stati Uniti o per identificare i cosiddetto “deboli di mente”. Proprio in questi anni, riferendosi a queste nuove versioni del test, si comincia a parlare di “quoziente intellettivo”, prima ancora che questi test trovassero posto in una teoria scientifica.
Di pari passo si diffondono le teorie di Charles Spearman, psicologo e statistico statunitense, secondo cui alla base di qualsiasi abilità cognitiva esiste un’unica forma di intelligenza, che lui chiama fattore g. Il fattore g fornisce le basi per iniziare a sostenere che i test del “quoziente intellettivo” possano davvero misurare l’intelligenza.
Da allora sono stati ideati molti test, con domande e obiettivi diversi, molti di questi hanno applicazioni cliniche, altri vengono utilizzati per la selezione in ingresso ad alcuni corsi universitari, altri per valutare le prestazioni delle intelligenze artificiali. Puoi metterti alla prova con alcuni quesiti di questi test, li trovi sul pannello di fronte a te.