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2.3
Le criticità
dei test
Se ottengo un punteggio basso in un test del QI sono poco intelligente?
Secondo molti esperti, no. Questi test misurano solo alcune abilità cognitive, privilegiando il pensiero logico-analitico e trascurando molte altre capacità. Inoltre non sono “neutri”: sono costruiti all’interno di uno specifico contesto culturale e riflettono il modo di ragionare e le conoscenze di chi li ha progettati.
Negli anni ‘80 Howard Gardner propone la teoria delle “intelligenze multiple”, secondo cui ci sono tante intelligenze diverse, come quella musicale o quella interpersonale. Negli anni ‘90 Daniel Goleman porta l’attenzione sull’intelligenza emotiva. Tutte dimensioni che i test standard non considerano.
Robert Sternberg definisce l’intelligenza come la capacità di adattarsi all’ambiente in cui si vive. Da questa prospettiva, i test del QI non misurano l’intelligenza in senso generale: misurano quanto una persona si sia adattata al nostro ambiente culturale — scolastico, alfabetizzato, industrializzato. Un bambino che frequenta una scuola occidentale impara a indovinare il numero successivo in una sequenza, mentre un bambino cresciuto in una foresta impara a orientarsi grazie a tracce e rumori: una competenza fondamentale nel suo ambiente, ma invisibile ai test standard.
Il punteggio del QI, quindi, dice qualcosa, ma l’idea che sia un indicatore generale dell’intelligenza di una persona è come minimo molto discutibile.