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3.4
Vista cieca
Guarda il video nel monitor: un uomo cammina lentamente lungo un corridoio evitando degli ostacoli. Non ci sarebbe niente di strano se non fosse che quell’uomo – conosciuto come paziente TN – ha subito danni alla corteccia visiva primaria in seguito a due ictus. I suoi occhi sono sani, ma la parte del cervello che dovrebbe elaborare le informazioni visive non funziona e nel momento in cui il video è stato girato l’uomo è cieco da anni. Quando lo sperimentatore gli chiede di attraversare la stanza TN ride: come può farlo lui che non vede? Invitato a provarci lo stesso, si lancia e… ci riesce, tra lo stupore di tutti, incluso il suo.
A fine esperimento TN dichiara di non aver visto niente.
Ma come è possibile?
Nel cervello di TN l’informazione visiva non è più elaborata dalla corteccia visiva primaria, che permette un’esperienza consapevole degli stimoli visivi, ma arriva lo stesso in altre aree del cervello che consentono a TN la localizzazione spaziale inconsapevole degli ostacoli.
La storia di TN è un indizio su come gli input visivi vengono tradotti in esperienze consapevoli: TN vede gli ostacoli attorno a sé e quindi sa dove si trovano, anche se non sa di saperlo.