7.11 Chi decide?

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Chi decide?

Mangiamo, camminiamo, parliamo, andiamo a vedere una mostra… ogni giorno della nostra vita decidiamo di fare moltissime cose. Ma siamo veramente liberi di fare ciò che facciamo? Lo abbiamo davvero deciso noi? Questo articolo pubblicato nel 1983 da Benjamin Libet con i suoi collaboratori può fornire una risposta a queste domande. Ma non è semplice da comprendere e ancor meno da accettare.
Quando compiamo un gesto volontario, come muovere un dito, pensiamo che prima arrivi la nostra decisione di farlo, poi il comando del cervello ai muscoli e, infine, il movimento. Ricapitolando, abbiamo deciso di muovere il dito, il nostro cervello manda il messaggio ai muscoli, i muscoli muovono il dito.
In realtà, Libet ha dimostrato per primo che non funzioniamo proprio così. E le ricerche neuroscientifiche successive lo hanno confermato con sofisticate tecniche di neuroimaging. In sintesi, un gesto volontario può iniziare in modo inconsapevole. Qualche istante prima di “avvertire” la decisione di volerlo compiere, si registra infatti un’intensa attività elettrica nell’area corticale motoria. Cioè, la nostra coscienza è informata a decisione presa. In altre parole, non facciamo ciò che vogliamo, ma vogliamo ciò che abbiamo già fatto.
Forse il libero arbitrio non esiste. E la nostra libertà è solo un’illusione.
Questo fenomeno è la prova di una forma di intelligenza o di un meccanismo biochimico automatico?